Eh sì, avete letto bene. L’artista americana Heather Dewey-Hagborg ha dato vita al progetto sperimentale “Stranger Visions” che consiste nell’effettuare ricostruzioni dei volti in 3D a partire dal Dna.
L’artista ha raccolto capelli, cicche di sigarette, chewing-gum masticati e frammenti di unghie sparsi nei luoghi pubblici ed ha portato il materiale in un laboratorio dove il Dna è stato isolato e sequenziato, e poi utilizzato per ricostruire i volti con un software apposito e una stampante 3D.
Non è dato sapere quanto sia attendibile la tecnica di ricostruzione facciale, ma secondo uno studio olandese, le prospettive sono incoraggianti, anche se non è ancora possibile stabilire l’età del soggetto dalle tracce di DNA raccolte, dato che il software imposta in automatico il profilo di un 25enne.
Heather Dewey-Hagborg è un’ artista interdisciplinare, programmatrice ed educatrice con un particolare interesse nei confronti dell’ esplorazione dell’arte come ricerca ed inchiesta pubblica.
Attraverso l’utilizzo di una gamma di supporti che vanno dagli algoritmi al DNA, il suo lavoro mira a mettere in discussione le ipotesi fondamentali alla base della percezione della natura umana, la tecnologia e l’ambiente. Esaminando la cultura attraverso la lente delle informazioni, Heather crea situazioni e oggetti che incarnano concetti, sonde per la riflessione e la discussione.