Chalk Warfare 4.0
Il concept di Chalk Warfare è semplice: squadre rivali disegnano con il gesso armi ispirate da videogiochi o da elementi della cultura popolare. Una volta completato, il disegno si materializza, e comincia la guerra! Il primo capitolo si limitava a quattro ragazzi al parco, ma dal terzo episodio già dodici giocatori si scontravano all’ultimo sangue in un magazzino, disegnando portali spaziali, droni, armi da fuoco innovative e anche un costume degno di Iron Man.
Ecco perché in fase di pianificazione del quarto capitolo la squadra ha voluto fare un altro passo avanti, non solo a livello di narrazione ma anche nella tecnologia utilizzata per crearla. L’elemento cruciale è stato continuare a fare affidamento su Blackmagic Design. “Lavorare con i dispositivi Blackmagic è sempre un’esperienza fantastica”, ha affermato Wickert. “Qualità e performance sono sempre una garanzia, così come il costo contenuto. Ci hanno consentito di migliorare l’estetica del film, catturando con una gamma dinamica nettamente maggiore che risulta in un’enorme flessibilità in post”.
Chalk Warfare 4.0 behind the scenes
Il produttore di
In fase di produzione sono state utilizzate URSA Mini Pro 4.6K G2, e Pocket Cinema Camera 4K, davvero efficienti grazie al fattore forma compatto, che si è rivelato ideale per le piccole produzioni. “Per la copertura delle scene d’azione principali abbiamo utilizzato due camere”, ha spiegato Malinics, “a volte separando la troupe in due unità per girare più materiale possibile, dato che avevamo le location a disposizione solo per un giorno o due. URSA Mini Pro ci ha consentito di utilizzare le lenti di vetro e le periferiche per il cinema che già avevamo a disposizione, elevando la qualità cinematografica del
Chalk Warfare 4.0 si è spinto oltre, dividendo la produzione tra Los Angeles e il South Carolina e includendo riprese aeree per una sequenza di skydiving. “Uno dei punti di forza di Blackmagic è il fattore forma variabile dei loro prodotti. Per esempio, si possono usare le URSA Mini Pro sul set per le riprese di prima unità, e poi allacciare le Pocket Cinema Camera a uno skydiver, sapendo che le immagini si uniformeranno perfettamente. La qualità Blackmagic è garantita in tutti i suoi dispositivi per il cinema. Per questo non ha rivali nell’industria”.
Un altro aspetto vantaggioso di girare con i prodotti Blackmagic Design è Blackmagic RAW. “Riprendere in Blackmagic RAW ha migliorato l’estetica del film”, ha confermato Wickert. “Specialmente in esterno, la produzione ha utilizzato prevalentemente la luce naturale. Grazie a Blackmagic RAW abbiamo potuto attingere a una maggiore gamma dinamica e quindi accedere a più opzioni di ripresa. Io sono quello dietro agli impianti camera sul set, e ne ho personalmente tratto vantaggio, perché pur avendo uno stile di ripresa molto dinamico, siamo potuti andare a pescare tutti i dettagli delle riprese in fase di correzione colore. Sapendo che le zone di luce sarebbero state preservate, ho potuto dedicarmi alle riprese del film spostandomi velocemente da una scena all’altra”.
Essendo gli effetti visivi la componente principale del progetto, era essenziale ottenere immagini di alta qualità. “Blackmagic RAW è stata la soluzione ideale per catturare tutte le informazioni di colore e pixel per i VFX, sia a livello logistico che economico, senza dover portare sul set supporti di memoria di svariati terabyte”, ha precisato Malinics. “Poter accedere a tutte le informazioni catturate dal sensore 4.6K, e riprodurle in tempo reale su DaVinci Resolve Studio senza proxy, ci è tornato utilissimo in fase di post. Siamo YouTuber, ed è spesso necessario lavorare velocemente senza fare tante storie. Blackmagic RAW ci ha consentito di creare un workflow rapido con file facilmente gestibili, mettendo allo stesso tempo a disposizione molti più dati delle DSLR usate in precedenza”.
In spirito collaborativo, oltre ad integrare set e sequenze audaci,ha unito una grande quantità di animazione grafica creata da Wickert e dall’artista VFX interno Brendan Forde, oltre che da altri creativi esterni. Questo ha richiesto un’enorme mole di lavoro, tra cui tracciamento 3D, effetti particellari e dinamica dei fluidi. Forde si è dedicato principalmente al tracciamento delle armi, mentre Wickert si è occupato delle sequenze 3D e dell’integrazione delle armi di gesso alle immagini.
Il compositing di tutto il materiale è stato realizzato sulla Fusion page di DaVinci Resolve. “Il workflow a nodi di Fusion ci è stato enormemente utile”, ha spiegato Forde. “In un progetto come questo, in cui le scene spesso richiedono lo stesso metodo di compositing, il workflow a nodi ci ha consentito di inserire o eliminare i vari oggetti, e di utilizzare i dati di tracciamento per sostituire le armi e aggiungerle alle nuove scene”.
Poiché tutti gli strumenti sono inclusi nel software, è stato facile inserire nuove clip, riprodurre le sequenze, e accertarsi che funzionassero nell’edit complessivo. “È straordinario poter lavorare su Fusion, e con un clic passare alla Edit page, guardando il lavoro con il colore applicato, e persino con l’audio. Stavamo lavorando già all’edit finale dal primo giorno, invece di utilizzare immagini proxy di risoluzione minore sperando che si sarebbero unite bene al resto”.
Wickert e Leigh si sono dedicati alla realtà virtuale tra un capitolo e l’altro di Chalk Warfare, quindi è stato naturale integrarla nella versione 4.0. Grazie a un rig di realtà virtuale su misura che includeva anche il monitor Blackmagic Video Assist 4K, Wickert ha potuto utilizzare i filmati girati sul set con URSA Mini Pro 4.6K G2 in uno spazio VR. “Per esempio per la scena del robot che si fa strada spaccando il muro, abbiamo integrato la foto del costume e l’animazione del robot, e ripreso il robot nel nostro ufficio mentre reagisce all’animazione visualizzata sul monitor Blackmagic installato sul rig. Abbiamo così potuto riprendere la nostra computer grafica con movimenti naturali della camera, contribuendo a darle un tocco ben più realistico”.
Con l’avvicinarsi della pubblicazione di Chalk Warfare 4.0, Wickert, Leigh e Malinics stanno già pensando a nuovi progetti, anche se il lavoro per la serie continua a ispirare i loro obiettivi futuri. “Vogliamo continuare a produrre lavori che ci ispirano, e che intrattengano il pubblico”, ha concluso Wickert. “È grazie a tutti questi nuovi strumenti, dalla VR al 3D, alle camere Blackmagic e al software DaVinci Resolve, che possiamo creare sequenze sempre più immersive, ed esperienze ancora più accattivanti!”.