Nell’ultimo anno abbiamo assistito a un’esplosione dell’AI generativa sui contenuti immagini e testuali, ora siamo ingrato con pochi click di generare tramite Ai migliaia si illustrazioni, fotografie, video e anche musica.
La vera questione non è se sia giusto utilizzare l’AI per creare contenuti, poiché l’intelligenza artificiale è uno strumento aggiuntivo per i creativi. Il problema principale è come viene gestito il diritto d’autore durante la fase di generazione dei dati da parte dell’AI nella creazione del contenuto digitale.
Proprio per questo motivo, la piattaforma social Cara, nata per creativi, è passata da 40.000 a 650.000 utenti in una settimana, grazie al malcontento degli artisti nei confronti delle politiche sull’IA di Meta sui social Instagram e Facebook.
Gli artisti hanno detto basta alle politiche predatorie di Meta riguardo l’intelligenza artificiale, “Do Not Train”.
Instagram è per molti artisti, un social per promuovere il proprio lavoro e trovare nuovi clienti, ma nell’ultimo periodo è diventato un contenitore sfruttabile da Meta per addestrare i suoi sistemi di intelligenza artificiale generativa, e solo gli utenti europei sono esenti da questo processo, grazie alle leggi GDPR.
Cara, disponibile sia come app web che mobile, è una combinazione di Instagram e X, ma progettata specificamente per gli artisti.
Sulla propria pagina profilo, si può ospitare un portfolio di lavori e pubblicare aggiornamenti sul feed, come in qualsiasi altro sito di microblogging.
In Cara gli artisti possono pubblicare le proprie opere, senza il rischio di diventare parte di un dataset per l’addestramento dell’IA.