La stampa 3D è una tecnologia rivoluzionaria, un ottimo modo per produrre oggetti che altrimenti sarebbero praticamente impossibili o molto costosi. Tuttavia, il servizio di stampa 3D è anche una tecnica rispettosa dell’ambiente, perché utilizza molta meno energia rispetto alle tecniche di produzione tradizionali con la possibilità di utilizzare materiali più sostenibili.
La stampa 3D esiste da circa un decennio e, con l’avvento di un maggior numero di stampanti e materiali, la tecnologia sta cambiando rapidamente. Ma il cambiamento più importante è l’evoluzione della sostenibilità e dell’ecocompatibilità nella stampa 3D.
La scelta dei materiali svolge un ruolo importante nel determinare il grado di sostenibilità dei prodotti realizzati con la stampa 3D, usando materiali riciclabili o biodegradabili.
Produrre con materiali ecologici, e il riutilizzo delle plastiche come materiale per la stampa 3D, è certamente uno dei primi passi per rendere la manifattura additiva più sostenibile.
Con la stampa 3D si ha inoltre la possibilità di avere meno rifiuti e ridurre i costi di gestione delle scorte, entrambi aspetti importanti per le aziende manifatturiere.
Nella stampa 3D abbiamo una vasta scelta nell’uso di materiali sostenibili, che possono essere usati nella stampa 3D, ad esempio il PLA [acido polilattico], un polimero biodegradabile e compostabile, è uno dei materiali per la stampa 3D più popolare e ampiamente utilizzato, in questo modo si riduce l’impatto ambientale della produzione tradizionale e si aumenta l’uso di materiali atossici e riciclabili.
Il PLA è ottenuto a partire da materiali grezzi rinnovabili e naturali come il mais. L’amido (glucosio) è estratto dalle piante e convertito in destrosio tramite l’aggiunta di enzimi. Il PLA è prodotto da materiali grezzi rinnovabili e non è basato su materiali grezzi fossili, come l’ABS.
Quando si parla di sostenibilità, la stampa 3D è un ottimo modo per ridurre la quantità di rifiuti che altrimenti verrebbero generati durante la fabbricazione dei prodotti dagli scarti, e utilizzando materiali di stampa 3D ecologici per oggetti biodegradabili.
Un altro materiale plastico che può essere riciclato al 100% è il PETG, si tratta di una plastica amorfa, è una termoplastica ampiamente utilizzata sul mercato della manifattura additiva, unendo al tempo stesso la semplicità di utilizzo come il materiale PLA e la resistenza dell’ABS.
Stampare a basso impatto e con materiali facilmente riciclabili.
L’uso più comune del PETG, utilizzato nel processo di fabbricazione additiva, è la realizzazione di prototipi, parti e componenti. Il materiale PETG consente di stampare praticamente qualsiasi forma e dimensione, direttamente a casa vostra. Con questo materiale di stampa è possibile creare modelli 3D di qualsiasi cosa: statuette e sculture, oggetti di scena per costumi e persino giocattoli.
Un altro materiale dall’anima green è l’ABS riciclato, il processo combina la stampa 3D e la gestione dei rifiuti in un modo nuovo. Il risultato: la plastica viene riconvertita in nuovo materiale da utilizzare nelle stampanti 3D creando cosi un materiale ABS riciclato.
Nel riciclo delle plastiche come materiale per la stampa 3D, troviamo dei vantaggi nel costo energetico molto più basso di quello attualmente richiesto, con potenziale abbattimento di costi ed ulteriore inquinamento dovuto ai trasporti necessari per spostare la plastica dismessa verso i centri di riciclo, nel prossimo futuro si conta di avere accesso ai punti di smistamento della plastica riciclata a livello locale.
Il concetto di economia circolare non riguarda solo la riduzione dell’uso e della produzione di rifiuti, ma anche una maggiore consapevolezza delle sfide dei materiali. La riduzione dei rifiuti è la chiave della sostenibilità ambientale e le stampanti 3D possono aiutarci a raggiungere questo obiettivo.
La stampa 3D, come una delle tecnologie di maggiore impatto in questo contesto, deve essere responsabile e pronta a queste sfide.