Siamo arrivati a un livello sia tecnologico che tecnico avanzatissimo, le possibilità che abbiamo con gli ultimi software 3d sono illimitate. La qualità fotorealistica è alla portata di tutti, con un investimento minimo di software e hardware possiamo realizzare rese che fino a pochi anni fa erano possibili solo a grandi studi di produzione.
Quando si parla di un bel render, non basta solo sviluppare il lato tecnico della scena, dei materiali e delle illuminazioni. Ciò che fa veramente la differenza, ciò che rende un opera unica, è saper trasmettere una sensazione e creare una storia che faccia emozionare lo spettatore.
La terza dimensione non basta più, si deve andare oltre, entrando nella percezione dell’opera e comunicarla, emozionando lo spettatore e facendolo vivere in quel mondo virtuale che non esiste.
Vi condivido delle rese di Tianyi Zhu che secondo me hanno colto a pieno questo concetto che ho definito, ottimo esempio di “3D Experential”
Articolo a cura di Emanuele Serra