Negli ultimi anni, l’industria dell’animazione ha vissuto momenti di gloria con successi al botteghino come, tuttavia, dietro le quinte, l’industria sta affrontando una crisi senza precedenti. In questo video realizzato da No The Robo esplora le cinque principali ragioni della crisi dell’industria dell’animazione, e come potrebbero influenzare il futuro dell’animazione e degli artisti che ne fanno parte.
L’industria dell’animazione è sull’orlo del collasso: ecco perché
1. La bolla dello streaming
Durante la pandemia del 2020, mentre molte produzioni cinematografiche erano bloccate, l’animazione ha visto un boom grazie alla sua natura prevalentemente digitale. Le piattaforme di streaming hanno investito massicciamente in contenuti animati per soddisfare la crescente domanda, creando una bolla economica. Tuttavia, ora che la pandemia è finita, è diventato chiaro che i modelli economici dello streaming non sono sostenibili come quelli delle uscite cinematografiche tradizionali. Questo ha portato a un ridimensionamento drastico degli investimenti nell’animazione originale, con le major che preferiscono progetti meno costosi e più sicuri.
2. Licenziamenti di massa degli artisti
Negli ultimi anni, quasi tutti i grandi studi hanno intrapreso massicci licenziamenti. Netflix ha ridotto il suo team di animazione di un terzo, Disney ha licenziato il 20% del personale di Pixar, e molte altre aziende come Warner Bros. e DreamWorks hanno seguito l’esempio. Questi licenziamenti seguono un periodo di assunzioni rapide durante la pandemia, creando instabilità per migliaia di lavoratori. Gli artisti che erano stati assunti con la promessa di progetti a lungo termine si trovano ora senza lavoro, mentre i dirigenti che hanno preso queste decisioni raramente affrontano conseguenze.
3. Esternalizzazione per ridurre i costi
Per ridurre i costi, molti studi stanno esternalizzando il lavoro di animazione in paesi con manodopera più economica. Disney ha aperto uno studio di animazione a Vancouver per sfruttare i crediti fiscali canadesi. DreamWorks ha iniziato a esternalizzare gran parte del suo lavoro a studi stranieri, come Sony Pictures Imageworks in Canada. Questi cambiamenti spesso portano a condizioni di lavoro brutali e paghe basse per gli animatori nei paesi destinatari, dove i lavoratori non sono sempre protetti da sindacati forti.
4. Consolidamento e fusioni dell’industria cinematografica
L’industria cinematografica sta vivendo una ondata di fusioni e acquisizioni, il che comporta spesso la chiusura di studi di animazione. Un esempio significativo è stato l’acquisto di 20th Century Fox da parte di Disney, che ha portato alla chiusura del Blue Sky Studios. Con la crescente presenza di giganti tecnologici come Apple e Amazon nell’industria dell’intrattenimento, i tradizionali studi di Hollywood stanno lottando per rimanere competitivi, e le fusioni sembrano essere una soluzione rapida, ma spesso a scapito della creatività e dei posti di lavoro.
5. Minaccia dell’IA nel mondo dell’animazione
L’intelligenza artificiale (IA) sta emergendo come una minaccia significativa per l’occupazione nell’animazione. Strumenti di generazione di video basati su IA stanno rapidamente migliorando, e c’è il timore che possano sostituire gran parte del lavoro umano. Secondo uno studio del sindacato degli animatori, entro il 2026 oltre 118.000 posti di lavoro nell’animazione potrebbero essere eliminati o sostituiti dall’IA. Questa prospettiva è particolarmente preoccupante, poiché le aziende vedono l’IA come un modo per ridurre i costi, senza considerare la qualità e l’esperienza che gli artisti umani apportano ai progetti.
Possibili soluzioni e speranze per il futuro
Nonostante il quadro cupo, ci sono due aspetti positivi che potrebbero salvare l’industria dell’animazione:
1. Supporto all’animazione indipendente: Il futuro potrebbe vedere una crescita degli studi indipendenti che creano contenuti innovativi e di alta qualità. Questi studi, liberi dalle pressioni commerciali dei grandi conglomerati, potrebbero portare una nuova ondata di creatività e originalità nell’animazione.
2. Mobilitazione sindacale: Le trattative sindacali e le possibili azioni di sciopero potrebbero portare a cambiamenti significativi nelle condizioni di lavoro. Gli animatori devono lottare per protezioni contro l’uso dell’IA, condizioni di lavoro migliori e contratti più sicuri.
L’industria dell’animazione è a un punto di svolta. Gli artisti e i sostenitori devono unirsi per difendere il valore del lavoro creativo umano e garantire un futuro sostenibile per l’animazione. Solo attraverso azioni collettive e il supporto alla creatività indipendente l’industria potrà risorgere dalle sue attuali difficoltà.